“L’aria innocente dell’estate” di Melissa Harrison

“L’aria innocente dell’estate” di Melissa Harrison edito Fazi per quanto mi riguarda vince il premio copertina bellissima 2023. Ma oltre alla bellezza esteriore, ne ha da vendere anche al suo interno.

Siamo nell’Inghilterra degli anni ’30 in una realtà estremamente rurale; dominano le fattorie, le staccionate di legno, i campi di grano, i ruscelli, le praterie e i tramonti che incendiano il cielo con le loro mille sfumature. La storia ci viene narrata dalla giovane Edith, una quattordicenne peculiare e introversa che invece di giocare coi suoi coetanei preferisce aiutare la famiglia coi lavori nei campi oppure starsene all’ombra di un albero a leggere uno dei suoi tanti libri.

Mi chiamo Edith June Mather e sono nata poco dopo la fine della prima guerra mondiale. Mio padre, George Mather, possedeva sessanta acri di terreno coltivabile noti come Wych Farm. Prima di lui mio nonno Albert aveva coltivato le stesse terre e ancora prima suo padre, che arava a giogo e seminava a mano.

"L'aria innocente dell'estate" di Melissa Harrison

La sua vita si snoda tra i rapporti familiari non sempre semplici in un contesto di vita scandito dai ritmi della natura. Ci troviamo di fronte ad una natura che non fa solo da sfondo alla narrazione ma funge da co-protagonista a questa storia assieme alla giovane giornalista londinese Constance che di punto in bianco arriva nel paesino di Edith per scrivere sugli usi e costumi dei contadini del posto.
Il paese mormara di questa cittadina piombata tra i campi, le voci corrono tra le spighe di grano ma Edith si sente fin da subito legata a Constance, ne è ammaliata, la studia e osserva il suo modo di fare così sicuro, estroverso, libero da idee e concetti.
Ma talvolta l’apparenza inganna, si sa. Mi fermo qua con la trama perché sapete bene che gli spoiler non abitano in questo blog. Preferisco raccontarvi quelle che sono state le mie impressioni e le tante sensazioni che ho provato durante la lettura.

Sensorialmente parlando: TANTA ROBA.
Il profumo di questo libro è quello dei campi di grano, di una merenda estiva composta da frutta fresca. Ci sono tutti gli aromi rurali che chi vive o ha vissuto in campagna conosce, è un romanzo da leggere con la schiena appoggiata ad un tronco mentre i raggi del sole giocano a nascondino tra i rami. L’erba che fa il sollettico sotto ai piedi e il suono dell’acqua che scorre nel ruscello, l’alba che rinnova ed il tramonto che porta quiete. “L’aria innocente dell’estate” di Melissa Harrison è estremamente evocativo e richiede il suo tempo. Non abbiate fretta in questa lettura perché il suo bello sta proprio nel ritmo ammaliante e perfettamente cadenzato della penna dell’autrice.

Quante descrizioni, CHE BENESSERE!
Amici amanti delle descrizioni naturalistiche, qui farete il pieno! Una penna poetica, minuziosa e potente vi porterà nell’ambientazione rurale di una fattoria inglese, tra colori, suoni, profumi e odori. Questa lettura è un’immersione delicata e pazzesca in quella che è la natura dominante del posto.
Gli argomenti trattati sono svariati, ognuno si prende il proprio spazio senza creare nodi o grovigli, tutto torna e tutto scorre alla perfezione.
L’argomento cardine è l’evoluzione della nostra giovane protagonista, incastrata in un contesto familiare che tenta di tenerla in una sorta di bolla ma che va a scozzarsi col suo desiderio di aprirsi al mondo, scoprire, conoscere e farsi conoscere. Una dualità che rende il personaggio di Edith molto intrigante e complicato nonostante la giovane età.
La vita in campagna viene raccontata in ogni sua sfaccettatura e sembra facile ma c’è da faticare, sempre e costantemente. Una fatica piena d’amore che in questo romanzo viene raccontata e spiegata pagina dopo pagina. La povertà data dalla Grande Guerra e dalla Grande Depressione si fanno sentire nella storia, non mancano gli aneddoti e le riflessioni sull’impronta patriarcale, sulla paura e sulla nostalgia.

Amici lettori, “L’aria innocente dell’estate” di Melissa Harrison è davvero un gran bel libro ed io ve lo consiglio tanto, tantissimo. Però vi dico di non pretendere velocità e climax perché non ne troverete, non ci sono picchi ne colpi di scena. È tutto meravigliosamente lento. Dategli tempo. Vi sembrerà di rimaner sempre lì, al solito punto, ma una volta terminato il libro vi renderete conto del viaggio emotivo che ha compiuto Edith e voi di conseguenza. Godetevi la quiete di queste superbe descrizioni, non lascietevelo scappare, datemi retta.

E grazie a te per la tua finezza, per il sorriso e per avermi catapultata in una storia piena di sfaccettature da cogliere, in un romanzo “bellone” sia fuori che dentro.

Cari lettori, “A Cup of Sil” domani prende l’aereo quindi ci sarà uno stop di due settimane. Ci sentiamo appena rientro! Vi auguro buone vacanze!