“Blizzard” di Marie Vingtras

La Primavera incalza e io, da anima invernalissima, mi sono rifugiata in “Blizzard” di Marie Vingtras edito Clichy Edizioni che ringrazio con tutto il cuore per la copia in omaggio.

Allora miei cari lettori, qui abbiamo a che fare con un thriller tensionitivo che suona come un tamburo. Capitoli brevissimi, frasi nette, vite che s’intrecciano, voci pulsanti e una tempesta che devasta l’anima.
Siamo in Alaska, quel luogo impervio composto da una natura sconfinata, montagne poco generose e fitte foreste. In questo romanzo veniamo catapultati nel bel mezzo del “Blizzard”, come dice il titolo, traducibile con “vento/tempesta di neve”. Siamo infatti in una natura che punge, un vento polare che taglia coi suoi 40 km/h. Le raffiche sono potenti, destabilizzanti su ogni fronte e la visibilità è a dir poco scarsa. Il Blizzard è un vento che uccide.

"Blizzard" di Marie Vingtras

Copertina bianca, panorama bianco, natura bianca. Bianca anche la nottata che farete per districare la trama, per terminare questo libro dal finale immenso che ovviamente terrò per me perché qui lo sapete, gli spoiler non si fanno. Ma TANTA ROBA, questo posso dirvelo. Uno di quei finali che ti fanno aprire la bocca insomma.
La natura dell’Alaska è la co-protagonista del libro che tiene a braccetto i personaggi che brancolano in questa bufera. La storia apre il sipario su Bess, che è fuori col bambino ma in una frazione di secondo, giusto il tempo di chinarsi per sistemare lo scarpone, nel momento in cui rialza lo sguardo, non lo ritrova accanto a sé. Il suo bambino non c’è più.
Il Blizzard se l’è portato via? Chissà.
Con questa scomparsa il minuscolo villaggio si mobilita come può per ritrovare quella piccola e indifesa creatura. L’autrice ci presenta quindi quattro personaggi: Bess, la madre, Benedict, col suo carattere scontroso ma dal cuore buono, Cole che alza sempre troppo il gomito e Freeman, un anziano reduce del Vietnam.
Mentre ricercano il bambino scomparso, il ritmatissimo stile del romanzo ci porta a familiarizzare con questi personaggi strani, buoni a modo loro. Ne conosciamo i pensieri ed il loro passato, spesso turbolento, invadente e traumatico. Anche perché in Alaska non ci si trasferisce per caso.

“Blizzard” di Marie Vingtras è un romanzo corale che sa il fatto suo e soprattutto sa come tenere alta l’attenzione del lettore. Queste voci narranti sono scandagliate alla perfezione dallo stile fluido e ritmato dell’autrice che riesce a creare tensione e curiosità.
Dunque pollice in su, una lettura breve ma intensa che vi stra consiglio, soprattutto se amate i gialli, le storie un po’ sinistre ambientate nella natura, dinamiche e misteriose.
Ringrazio di nuovo la casa editrice per avermi inviato il libro e vi auguro buon proseguimento di giornata, a presto!