Leggenda Cherokee

Qualche giorno fa ho letto una bellissima leggenda Cherokee, la tribù degli Indiani d’America, che secondo me ha un significato meraviglioso. Ve la scrivo brevemente.

Un vecchio saggio indiano stava parlando con suo nipote riguardo la vita e gli disse:
 “Dentro di me c’è una lotta in corso, una lotta continua tra due lupi. Un lupo è bianco, dal pelo morbido e candido e rappresenta la gioia, l’onore, la fiducia, la purezza, la generosità e l’amore. L’altro lupo ha il pelo ispido e nero ed incarna la rabbia, l’invidia, l’arroganza, l’egoismo e la falsità. La stessa lotta avviene dentro di te e dentro ogni essere umano”.
Dopo aver riflettuto alcuni minuti il nipote chiese al vecchio saggio:
“Ma quale dei due lupi vincerà questa lotta?”
L’anziano si appoggiò a suo nipote e gli sussurrò:
“Quello a cui darai da mangiare…”

Tra queste poche righe ho percepito tanta verità.
Questa leggenda Cherokee racconta di due forze opposte che risiedono entrambe in noi e che sono perennemente in lotta. Quest’antica storia non è altro che una finissima realtà, non a caso è stata partorita da un popolo che conosceva il vero significato di “saggezza“, proprio perché era in grado di osservare e non di giudicare e rispettava senza sfruttare.

Questo racconto indiano è una bellissima e profonda riflessione che racchiude una domanda molto chiara che dovremmo porci molto spesso: cosa “nutriamo” nella nostra vita? Dobbiamo essere altrettanto preparati e ben consapevoli della risposta, pronti ad accettarla ed in caso dobbiamo anche essere molto coraggiosi a cambiarla. Tutti i giorni questi due lupi combattono dentro di noi su un campo di battaglia neutrale che abbinerei alla coscienza. Alla fine dei conti, tutte le azioni quotidiane, le idee e i pensieri che coltiviamo, sono tutte piccole cose che ci delineano. Ci rendono ciò che siamo, nel bene e nel male, perché come in tutte le cose, ogni medaglia ha il suo rovescio.

Cosa penso io?
Credo che questo popolo, avendoci tramandato questa storia rustica ma tutt’altro che banale, ci abbia regalato una preziosa lezione di vita lasciando aperte molte strade, facendoci scegliere quale intraprendere. I miei lupi lottano, come i vostri del resto, ma se devo essere sincera vi dico che io voglio bene ad entrambi. Non mi sento in grado di far prevalere uno piuttosto che l’altro. Cerco, sbagliando forse, di alimentarli in egual misura perché gli animali, come gli umani, litigano se c’è un solo pezzo di carne, se c’è una sola ciotola piena di cibo. Ma se io riuscissi a trovare il modo di dividere il cibo e farne due porzioni, allora penso di poter creare una sorta di equilibrio.
Devo essere chirurgica nel dividere le porzioni, lo so, devo fare molta attenzione, perché per mantenere quel finissimo bilanciamento bisogna dosare tutto; parole, pensieri, persino gli sguardi, devo diventare “un’equilibrista” insomma. Al momento però non mi sento di fare diversamente, perché alimentando solo il lupo bianco diventerei praticamente un qualcosa di “troppo” e a me piace molto il detto “il troppo stroppia”, non vorrei mai eliminare il lupo nero dalla mia vita perché a modo suo mi caratterizza anche lui, è parte di me e poi non si sa mai, credo che possa anche aiutarmi in alcune situazioni; non ha paura, è scaltro e determinato. Che poi, a dirla tutta, ogni tanto nella vita bisogna anche saper ringhiare.

Perdeteci un pochino di tempo in questa riflessione, ponetevi anche voi la domanda che ha formulato il ragazzo al vecchio saggio indiano, mettete tutto sulla bilancia della coscienza senza paura.
Spero che questa leggenda Cherokee possa invitarvi alla riflessione, buona giornata amici cari!