Fili invisibili

Quando ci presentiamo alle persone e creiamo una sorta di legame con loro, che può essere di sangue, di amicizia, di conoscenza, di affezione o d’amore, si forma anche una sottospecie di filo invisibile che leghiamo attorno a noi stessi e a loro in modo da rimanere sempre connessi l’un l’altro.
Una volta stretto bene il nodo da entrambe le parti, nel corso della vita, quel filo cresce insieme alle persone, si allunga, si accorcia e si modifica a seconda delle necessità.
Molte volte può capitare che le due persone in questione si allontanino così tanto da non riuscire a tenere ben saldo quel nodo e così, com’è logico che succeda, tira tira, il filo immaginario si spezza; altre volte invece siamo proprio noi gli artefici di questa rottura, siamo noi a prendere in mano le forbici e decidere di tagliare quel piccolo legame che ci univa.
Quando però si sceglie le persone da tenersi care durante il percorso della vita, ci sono delle accortezze su come mantenere quel filo immaginario che non sono da sottovalutare. Se il filo è troppo secco piano piano inizia a sfilacciarsi fino ad arrivare poi a rompersi definitivamente, per questo va continuamente tenuto “in vita”, non va lasciato lì a marcire, sennò va incontro a morte certa.
Basta poco per far sì che il nostro filo immaginario rimanga morbido ed elastico, che possa oltrepassare monti, colline, fiumi e pianure, basta avere un solo ingrediente: tanta volontà. Una volontà che risiede nel controllare quotidianamente che il nodo sia sempre ben stretto da ambedue le parti, vedere che la sua elasticità non sia diminuita ed in caso, una delle due persone deve buttarci sopra un bel po’ d’olio per evitare un possibile sfilacciamento.
Alcuni di questi fili immaginari durano tutta la vita, come per esempio i nodi che legano alcune famiglie o le amicizie vere ed anche se incontrano qualche incidente di percorso, il filo non si spezza, s’indebolisce temporaneamente per poi essere risistemato tornando ad essere più forte di prima.
Ho tagliato tanti fili invisibili in 28 anni ma ne ho creati tanti altri che mi hanno permesso di legare a me persone che mi fanno bene e che spesso muovono quel filino per ricordarmi la loro bella presenza.
Impariamo tutti a prenderci più cura di questi piccoli nodi perché non si sa mai, da un semplice filo potrebbe crearsi anche una rete splendida.