Famiglia? Prima imparate il significato di questa parola.

Recentemente ho notato che molta gente abusa del sostantivo femminile “famiglia”. Non so se lo fa perché non conosce bene il significato di questa parola oppure se lo fa per pura falsità e, detto tra di noi, opto più per la seconda idea ma visto che concederò il beneficio del dubbio, vi spiattello anche il suo significato, onde evitare piccoli e subdoli fraintendimenti. L’enciclopedia Treccani ci dice:
Famìglia s. f. [lat. famĭlia] In senso ampio, comunità umana, diversamente caratterizzata nelle varie situazioni storiche e geografiche, ma in genere formata da persone legate fra loro da un rapporto di convivenza, di parentela, di affinità, che costituisce l’elemento fondamentale di ogni società, essendo essa finalizzata, nei suoi processi e nelle sue relazioni, alla perpetuazione della specie mediante la riproduzione. Sotto l’aspetto antropologico e sociologico, la famiglia si definisce come gruppo sociale caratterizzato dalla residenza comune, dalla cooperazione economica, e dalla riproduzione: fnucleare (o elementare), quella costituita dal solo nucleo fondamentale, ossia padre, madre e figli, o anche soltanto marito e moglie.

Bene, avete preso appunti? Perché con certe persone a quanto pare bisogna fare esattamente come a scuola.
Come mai vi dico questo? In realtà, anche se indirettamente, vi sto chiedendo un favore molto spassionato: non usate parole pesanti a caso solo per un comodo tornaconto perché a casa mia (nella vostra no a quanto pare) le parole hanno un peso. Non potete mettervi sulla bocca il sostantivo “famiglia” se poi sputate nel piatto dove mangiate o meglio ancora, pugnalate alle spalle ed in rigoroso silenzio quelle persone che per voi fanno parte di questa famiglia.
Le persone non si usano, non si feriscono, non s’ignorano, non si rigirano a piacere… O comunque, liberissimi di farlo, ma poi le conseguenze arrivano, eccome se arrivano.
Sapete poi qual’è la cosa più divertente? Voi non sapete che io, come altre persone, sappiamo la vostra sporca verità e qui allora mi diverto tanto, perché abbiamo il coltello dalla parte del manico e possiamo rendervi minuscoli davanti a taaaaanta gente con due paroline messe in croce.
Ti sei sentito o sentita tirata in causa? Bene, mi fa piacere, perché probabilmente mi riferisco anche a te.
Ricordatevi sempre una grande verità; “le bugie hanno le gambe corte” e soprattutto non è un brutto carattere quello che, anche se male, ti dice la verità in faccia; il carattere di cui aver paura è quello di chi ti sorride, ti abbraccia spesso e ti manda i baci e poi in silenzio ti pianta un coltello in piena schiena.
Ma tranquilli, continuate pure col vostro bel giochetto tanto io la verità la so.