Firenze agghindata

Buon pomeriggio,
come vi ho già detto, abito in un paesino immerso in un’invidiabile campagna che dista pochi chilometri dalla storica città di Firenze e mancando ormai pochi giorni a Natale, il mio animo ha sentito il richiamo del centro.
Eh si, avevo proprio bisogno di far godere i miei occhi mostrandogli il cuore fiorentino tutto addobbato a festa; così ho convinto la mia metà a passare un pomeriggio a girellare tra negozi, addobbi e gente impazzita alla ricerca degli ultimi regali da impacchettare.
Come descrivere Firenze in versione natalizia? Strabiliante.
Mi sentivo come una bambina quando mangia il cioccolato la domenica, andandoci poco ho cercato di gustarmelo il più possibile, acchiappando di tutto e di più.
Ovunque indirizzassi le mie pupille, la mia anima sorrideva, lucine e festoni di ogni misura e di svariati tipi agghindavano le vetrine dei negozi, per non parlare delle luci e delle decorazioni delle vie principali del centro… Cara mia Firenze, il tuo make up quest’anno è degno di nota, anche se lo sai, a me piaci pure struccata.

Mentre passeggiavo qua e là per le antiche vie del centro, mi sono ritrovata a pensare alla moltitudine di volti che stavo incontrando. Un numero indefinito certamente, volti di età e nazionalità differenti, sentivo lingue diverse che si mescolavano come l’impasto di un dolce dal gusto indefinito, voci che si sovrastavano continuamente, alcune più acute ed altre più gravi.
Quanti pensieri intrecciati c’erano in quella via insieme a me?

Chissà, magari ho incrociato lo sguardo di un futuro premio Nobel, o di uno scienziato che cambierà il mondo o di quella bambina che tra svariati anni sarà la nuova “Maryl Streep” del momento. Ero in mezzo ad una notevole folla che vista dall’alto avrebbe rappresentato un fiume di puntini colorati tutti diversi ma che condividevano un’unica cosa: la bella Firenze agghindata.

La cultura si crogiola a Firenze e non sto a descrivervi le piazze e le chiese, perché ci sono cose che vanno viste dal vivo e non riuscirei a trovare aggettivi abbastanza adeguati per rendere l’idea, però posso assicurarvi che in questo pomeriggio fiorentino ho fatto vedere di tutto ai miei occhi; a partire dallo sfarzo che fuoriesce dai pori di alcune signore dall’età avanzata, tutte impellicciate e truccate come un quadro di Pollock, fino alla brutta miseria di tante, troppe persone agli angoli delle vie che chiedono piccoli aiuti. Ho visto tanti ragazzi, gruppi di amici e fidanzati novelli passeggiare per la bella città, ho visto tante facce sorridenti, soprattutto quelle dei bambini, felici di passare un pomeriggio coi propri genitori e di quest’ultimi ho notato che alcuni, anche se col volto stanco, si godevano l’atmosfera, altri sembravano (tristemente e continuamente) distratti dal quel “maledetto spippolare” che facciamo ogni giorno e ogni minuto coi nostri telefoni intelligenti.
Ho anche sorriso di gran gusto quando, ad un bar non molto popolare, ho notato un gruppo di signori che ho immaginato fossero nonni e padri di belle e numerose famiglie come la mia, se ne stavano tutti seduti ad un tavolo sorseggiando caffè o liquori ed erano ben vestiti coi loro giubbotti, sciarpe di colori sobri e cappelli di una moda ormai passata. Mi hanno alleggerito lo spirito. I loro volti erano invecchiati dal tempo, ma sembravano spensierati e sereni, chiacchieravano, ridevano e mi piace pensare che stessero facendo tornare a galla i loro tempi d’oro passati per le vie della loro amata Fiorenza.

Vi lascio con quest’immagine di questo gruppo di amici di vecchia data perché magari fa sorridere anche voi.
Un doveroso ringraziamento lo mando alla mia bella città; sei bellissima e prometto di venire a trovarti e ad ammirarti più spesso e concludendo, ti auguro buon Natale cara Firenze.

 

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