Sotto la doccia

Chissà come mai ogni tanto, quando faccio la doccia, mi ritrovo a pensare alle cose più assurde e complesse della vita, forse ha ragione un mio amico che mi dice sempre “Te guardi troppi film”.
Capita anche a voi qualche volta? Ti ritrovi letteralmente in un labirinto di pensieri aggrovigliati ed annodati tra di loro, pensi alle cose più frivole e subito dopo t’immergi in ragionamenti che vanno dall’esistenzialismo acuto al bipolarismo che tutti possediamo, eppure, stai solo facendo una doccia.
Forse accade perché in quel momento ti spogli completamente di tutto, te ne stai lì, nudo sotto il getto d’acqua che ti leva di dosso tutti gli odori, i profumi ed i sapori esterni al tuo e tu sei lì, ti lavi via i brutti pensieri, l’acqua te li porta via col suo scorrere perpetuo fino a che non sei pronto ad uscire, ripulito fisicamente ma con la testa ancora piena. Di cosa? Di tutto e di nulla, di cose astratte, d’immagini en passant.
Esci ed è tutto appannato, lo specchio non riflette il tuo volto, esattamente come il cervello che non riesce a definire tutti quei pensieri caotici. Guardi quello specchio, cercando uno scorcio di te ma non arriva, allora con la manica dell’accappatoio disegni una mezza luna su quel vetro appannato e come per magia eccoti lì, riflessa, col trucco tutto sbavato, gli occhi arrossati per via dello shampoo, i capelli gocciolanti e la pelle pallida, fresca e pulita.
Ed i pensieri? Quelli non saranno mai limpidi ma poi subentra qualcosa che interrompe quel flusso, qualcosa da fare, ti devi asciugare, ti risistemi, ti vesti e riparti.
Per un attimo però, ti sei guardata alla specchio appannato senza vederti chiaramente, il tuo viso era deformato dalla condensa e dai pensieri offuscati insieme ad essa.
Chissà come mai quando faccio le docce lunghe mi ritrovo sempre a pensare alle cose più pesanti ed intense della vita, probabilmente è un dilemma che non risolverò mai, eppure, stavo solo facendo una doccia.