Ristrettezze varie ed eventuali…

Certe realtà mi stanno strette.
No, diciamola giusta: in questo momento, tante realtà mi soffocano.
Ecco, adesso è scritta correttamente e soprattutto è veritiera.
Ma andiamo un pochino più in profondità, scaviamo anche se si sente qualche dolorino alla schiena.
Quando la vita ti pone davanti degli ostacoli belli tosti le opzioni che abbiamo a disposizione son sempre molteplici, dobbiamo “solo” scegliere quella più consona per noi e se non ci sentiamo in grado di prendere decisioni in quel preciso momento, è sempre bene farsi consigliare da chi ne sa qualcosa in più. Possiamo rimanere lì, crogiolarsi nella disperazione, ubriacarsi di dilemmi e di domande, possiamo tornare indietro e crollare, negare e non accettare, possiamo impazzire (perché no, tutti ad oggi tendono un po’ alla follia), oppure possiamo iniziare ad allenarci per creare quella muscolatura che ci consente di affrontare e non aggirare quel brutto ostacolo che la vita simpaticona ci ha presentato.
Detto ciò, mi sono resa conto di una cosa; quando lavori con te, per te e su di te ogni giorno senza mollare la presa nemmeno un istante, si arriva ad un determinato stadio di consapevolezza che permette una visione diversa delle circostanze.
In questi giorni ho pensato al fatto che prima certe cose mi davano fastidio, mi creavano arrabbiature varie, adesso invece non le calcolo neanche, non mi toccano proprio. Ad esempio riesco perfettamente a fare a meno di quelle persone che non riescono a fare quel passetto in più per andare appena un filo oltre, che sentono ma non ascoltano, che rimangono lì, nella loro pozzanghera. Mi vanno strette loro tanto quanto i luoghi circoscritti e con troppo cemento. Mi vanno stretti gli orari, l’entrare a un’ora obbligata e star lì finché non suona metaforicamente la campanella. Mi va stretta tanta roba in questo momento di vita, mi sa che la mia anima è ingrassata.
E sapete qual’è il bello? Che ho intenzione di farla ingrassare ancora un po’.