Con la valigia vuota

Oh, quanto ho aspettato questo momento.
Come tutti, ovviamente. Stacco un po’, vado nel mio posticino del cuore e ci vado con la valigia vuota.
Sarò più specifica, non parto all’arrembaggio, vado nel mio angolo di quiete; in quel paese di montagna sotto l’Appennino Tosco Emiliano che custodisce un pezzo della mia anima.

Ho due valigie, una piena con tutta la solita roba ma l’altra, la più importante, è completamente vuota. Sto parlando della valigia emotiva che era fin troppo piena. Allora senza tanti fronzoli, l’ho svuotata, l’ho proprio rigirata con prepotenza e l’ho scossa facendo uscire tutto quanto.
Parto con la valigia vuota perché è pronta per essere riempita di ogni minuscolo dettaglio che mi regalerà un sorriso puro. Non forzato o dovuto, ma semplice, dal cuore.
Voglio riempirla di camminate sui sentieri e sui crinali, di vento che scompiglia i capelli, di passi macinati con le mie scarpine da trekking che sono per me più preziose di un diamante.


Voglio riempirla di boschi, di panorami in grado di farmi provare stupore, meraviglia e gioia. Sorrido al pensiero di fare il pieno di salite, di polmoni che bruciano e di polpacci che chiedono pietà. Tanto lo so che in montagna la fatica è sempre ripagata, non come nella vita che spesso si sfacchina per niente.
Desidero riempirmi le tasche di fotografie in modo tale da poter fermare quell’istante, quella sensazione, quel pensiero o quel profumo e poterlo poi riassaporare al momento del bisogno.

Parto con la valigia vuota perché ho davvero un gran bisogno pulsante di riempirla con esperienze ed emozioni mie, nuove e piene di magia. Ho comprato una tenda. Pare impossibile anche a me ma voglio capire cosa si prova ad addormentarsi lassù con le vette infuocate dal tramonto, vedere le stelle per davvero e svegliarmi con l’alba che dà il bacio del buongiorno. Voglio provare questa pienezza nel cuore.
Dunque si va, casa base nel mio paesino e poi ci spostiamo a suon di camminate, 30lt sulle spalle e gambe fiduciose.
Vi racconto via via, vi porto con me, nello zaino.
A presto lettori, siate sempre delle anime selvagge e ogni tanto partite con la valigia vuota.