Leggere, che bella droga

Volete sapere la mia? Beh, io credo che avere un buon libro tra le mani sia già un piccolo passo verso la giusta direzione della felicità.
Tempo fa ero a passeggio per il centro fiorentino e mi sono resa conto di aver trascorso la bellezza di 45 minuti tondi tondi dentro la Feltrinelli a guardare tutto quel ben di Dio, tutti quei generi, quei colori, quel silenzio, quegli stili differenti ma uniti dalla solita passione, la lettura… Che gran bella cosa girare le pagine di un libro, che meraviglia. Un’altra volta, mentre gironzolavo per un centro commerciale strapieno di negozi, i miei piedini scaltri mi hanno portata proprio davanti alla Mondadori e mica potevo rifiutare un invito del genere eh, sarebbe stato molto scortese, quindi sono dovuta obbligatoriamente entrare, uno sforzo immane proprio, da non credere.
Amo leggere fin da quando ero una scricciolina ma non è solo il senso letterale della parola “leggere” ad entusiasmarmi, è innanzitutto l’odore, il profumo unico che emana il libro; io spesso e volentieri ne agguanto uno a caso e ci fiondo il viso dentro in modo da immergerci tutto il naso e poi con calma inspiro a pieni polmoni… Oh che cosa magnifica, una goduria, meglio di qualsiasi altra droga.
Vogliamo parlare poi di quell’ebrezza unica che si prova appena s’inizia un nuovo libro? La curiosità, le prime pagine che volano sotto gli occhi, si presta attenzione allo stile, al modo di scrivere e poi arriva quella sensazione di quando giungi all’ultima pagina, te la leggi lentamente assaporando ogni lettera, ogni virgola, fino al momento del “punto finale” e qui, spesso e volentieri, mi capita di tirare un profondo sospiro; poi richiudo il libro ma aspetto a metterlo sullo scaffale, lo tengo quasi sempre un altro pochino tra le mani, giusto per coccolarlo qualche istante in più.
Se un libro ha la capacità di appassionarti, di rapirti completamente dalla realtà di tutti i giorni, se riesce in qualche modo a farti sentire partecipe della storia o parte integrante dell’avventura, se ti fa innamorare ed odiare alcuni personaggi che durante tutta la durata della lettura diventano dei compagni, allora quel libro è un Signore elegante, con giacca e cravatta. Ci sono libri che ho riletto svariate volte e nonostante conoscessi la storia a menadito, hanno sempre o confermato o cambiato quell’uragano di emozioni perché non credo ci sia cosa più bella e sincera che versare qualche sana lacrima davanti a quelle pagine scritte e raccontate in modo da punzecchiarti il cuore.
Ora vanno di moda i libri da “leggere” sui computer, gli “E-Book”… Ma fatemi il piacere, odio quei marchingegni dal profondo del mio cuoricino e quando li vedo in mano alla gente provo un lieve dispiacere perché loro non hanno idea di cosa si perdono, non godono di quella bellissima sensazione che si prova nel girare le pagine, nell’aprirlo e nel chiuderlo provocando quel tonfo sordo, nel farselo cascare sul viso quando si è a letto e le braccia ti crollano e le palpebre pesano troppo… Poveri illusi, loro credono di leggere ma in realtà non lo fanno affatto.
Stamattina, scorrendo su un social mentre facevo colazione, mi è apparsa una citazione che secondo me racchiude tanto sentimento, scritta da David Pennac che dice: “Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”.
Vi lascio con queste poche ma sublimi parole, piene zeppe di significato e ricordatevi ragazzi miei, leggere è la miglior droga.