Tela bianca

Chissà cosa prova un pittore che ha appena terminato un favoloso quadro e deve iniziarne uno nuovo trovandosi di fronte ad una tela completamente bianca.

Secondo me si sente spaesato ed incerto perché fino a poco fa dipingeva su una grande tela, sicura e “già formata”, si sente dubbioso perché non sa che colori e che tipo di pennelli utilizzare e magari anche un po’ spaventato perché fare la prima pennellata su una tela vuota può essere estremamente difficile. Credo che si senta così insicuro da guardare quei barattoli di colore fino alla nausea senza avere la più pallida idea di quali usare, se quelli caldi, quelli freddi, i primari oppure mescolarli e vedere cosa viene fuori, dubbioso se fare un quadro minimalista e geometrico o un bellissimo paesaggio, un tramonto, una natura morta o magari un ritratto. Poi deve capire che tecnica utilizzare e scegliere tra una tela grande, media o piccola. Davanti ad un pannello completamente bianco si rimane ad osservarlo per ore e ci si incanta, si vedono mille punti interrogativi ed esclamativi, tante parole, volti familiari, piano piano si colora dei ricordi dei quadri precedenti, delle stesse tonalità, dei profumi, delle sensazioni, delle ombreggiature e degli stili ma poi, sbatti le palpebre, ti svegli da quel momento di ” limbo” e ti ritrovi di nuovo di fronte a quella tela completamente bianca, pulitissima ed impeccabile che se ne sta lì, immobile e ti osserva in attesa di essere disegnata.

Sono qui che guardo la mia tela bianchissima ma che ha già una cornice addosso… Strano perché di solito è l’ultima cosa che si mette ed invece io ce l’ho già, è una cornice rustica ma che scalda il cuore, è una cornice di persone che non ti molla neanche per un millesimo di secondo, che ti guarda dolcemente regalandoti affetto e so che mi osserverà colorare questa benedetta tela. Sono ancora qui che guardo il mio nuovo quadro da iniziare, i barattoli dei colori sono ancora completamente chiusi ed i pennelli sono di ogni misura e sono pulitissimi distesi in disordine su un tavolino ad aspettare che la mia mano ne afferri uno, scelga decisa un colore e parta a spennellare un qualcosa che all’inizio sarà indefinito ed astratto ma sono certa che pennellata dopo pennellata prenderà una sua forma. Al momento non so cosa succederà alla mia cara tela, magari una volta finita non mi piacerà e allora la butterò via, o magari a metà mi renderò conto di aver sbagliato un colore e allora dovrò senz’altro trovare il modo per sistemarla al meglio, oppure in  un raptus di follia le butterò sopra tutti i colori, chi lo sa cosa accadrà alla mia tela. Beh, credo che l’ispirazione arrivi piano piano, quindi per adesso me ne rimarrò seduta sulla mia sedia scricchiolante ad osservarla mentre lei scruta me; aspetto a toccare quei pennelli perfetti e quei colori così decisi. Sì, aspettiamo un attimo a dipingerla, per adesso ci osserviamo a vicenda in religioso silenzio, poi sono sicura che quando arriverà il momento giusto agguanterò col sorriso quel pennello, lo intufferò in un barattolo di colore e farò la prima pennellata del mio piccolo grande quadro.