Carta “imprevisto”

Quando la vita ti gioca la carta “imprevisto” bisogna fermarsi perché sennò si fa qualche passo falso.
Ma quando la vita gioca la carta “imprevisto” ad una persona vicina a te e non puoi fermarti, come ci si deve comportare? Eh, domandaccia stamani.

Voi come gestite queste carte che scomussolano la vita? Andate nel panico o siete quelle sacrosante persone che mantengono la mente razionale e fanno mente locale sul da farsi?
Non c’è un manuale, quando si nasce non ci viene dato il foglio con le istruzioni e quindi un po’ si sta alla sorte, un po’ invece cerchiamo di tenere le mani ben salde sul timone e navigare a vista.

A una come me piace “navigare a vista”? Nemmeno per sbaglio, m’innervosisce tanto questo concetto. Io sono una che organizza, programma e pianifica. Da un po’ di tempo ho mollato gradualmente la presa su questo fronte, cerco di vivere più alla giornata ma ho sempre quell’istinto primordiale che mi dice “oh ma ti sei organizzata?”.
Diciamo che ultimamente la vita mi ha insegnato che certe volte bisogna mettere l’agenda nello zaino, acchiappare il timone e cercare di non farsi trasportare a destra e a sinistra dalla forza delle onde.
A me neanche mi piace stare in acqua, ho fatto proprio un paragone fuori dalla mia comfort zone.

Però, come vi dicevo prima, quando la vita gioca la carta “imprevisto” su una persona vicino a te, tutta la gente che orbita attorno a quell’anima, si mette a disposizione. Buffo come subito si pensi al “tempo” in maniera diversa, lo soppesiamo, lo dividiamo spostando le pedine sulla casella “priorità”.
Gli esseri umani arrivano spesso in ritardo su questo concetto del “tempo”. Devo tenerlo bene a mente perché è la cosa più preziosa che abbiamo, non ci viene restituito e non possiamo deciderlo. Possiamo solo scegliere come viverlo e con chi.

Ma d’altra parte, viviamo sempre con un piede nell’imprevisto e l’altro nella probabilità.
Gli imprevisti sono quasi all’ordine del giorno, solo che non c’è un modo per abituarsi a loro a mio avviso, ci prendono sempre in contropiede. Quant’è diversa la vita da una partita al Monopoli?
Come sono amletica ed enigmatica stamani, ma sfido chiunque, credetemi. Detto ciò, cara vita, una cosa te la devo dire però; le tue carte “imprevisto” sono quasi sempre negative, non capisco il perché.
Se metto sulla bilancia quelle positive e quelle nere, ah non c’è storia, stravincono quelle negative.
E va bene, teniamo le mani su questo timone, cerchiamo di non finire in mare aperto.
Navigare a vista, bleah, faccio una smorfia.
Eppure Sil, mi sa che devi iniziare a farti piacere questo “mood” che poi, come spesso accade, alla fine ti ci abitui e ti piace anche in determinate circostante.
Chissà, chi vivrà vedrà.