Certi libri dovrebbero essere obbligatori nelle scuole ed uno di questi è proprio “Il sergente nella neve” di Stern. Dico questo perché si tratta di una testimonianza da leggere, grandi e piccini.
Siamo vicino al fiume Don e l’autore è un sergente maggiore nel battaglione “Vestone” durante la ritirata di Russia nel ’43 e questa lettura fa comprendere quanto possa essere amara una guerra; grazie alle potentissime descrizioni sensoriali e visive dell’autore, si percepisce tutto quanto: il freddo, la fame, il malessere, la stanchezza e la paura… La paura assordante di essere uccisi.
Stern, con le sue parole, fa una cronaca militare ma soprattutto umana di una vera e propria lotta con i nemici, con se stessi e con l’ambiente circostante perché siamo vicino al fiume Don, in Russia, al gelo e vi giuro amici lettori, quel gelo lo si sente tantissimo.
In più, è un libro che commuove perché ha un altissimo spessore umano. Stern ci racconta spesso della fratellanza coi suoi amici soldati, le piccole nozioni, i ricordi preziosi, sono tutti enormi dettagli che entrano nel cuore di chi legge. Ci racconta anche dei pensieri che la paura di morire porta a fare, pensare a chi è a casa ad aspettare, a chi è crollato e a chi, forse, bacerà di nuovo la propria terra natale.
La scrittura di Stern è netta, autentica, incisiva. Se vuol farti provare una determinata sensazione, lui ci riesce. Sottolinea spesso la forza umana, quell’attaccamento alla vita che forse non crediamo e non sappiamo di avere ma che nei momenti estremi, ecco che spunta fuori e si attacca con le unghie e con i denti.
Non credo sia immaginabile la vita in trincea. Le descrizioni di quelle condizioni di vita così nulle, animalesche, prive di ogni cosa rimangono addosso ed in negativo, fanno venire i brividi.
Vi consiglio con tutto il cuore di leggere questo libro, per arricchire voi stessi ed il vostro bagaglio culturale ed umano.
Fateci un pensierino.