Senti come piove…

Autunno, mia carissima ed amata stagione, eccoti qua, coi tuoi mille colori che ogni volta m’incantano e con le tue piogge novembrine; finalmente sei arrivata ed io, in cuor mio, t’aspettavo.
Ho sempre visto l’Autunno come una stagione estremamente introspettiva, piena di pensieri che si confondono tra le coperte pese e le tazze di tè fumanti; Novembre è il mese che rispecchia maggiormente questo mio stato d’animo, non so come mai, forse perché lo vedo un po’ come il mese di benvenuto nella stagione fredda, nel letargo invernale.
Sono una persona che pensa tanto, troppo direi. Pensieri che dovrei lasciar stare continuano a gironzolare irrequieti nel mio cervellino fin troppo caotico. Tempo fa vi dissi che mi sarei promessa d’impegnarmi al massimo nel provare a farmi scivolare addosso le cose fastidiose, antipatiche e che mi rendono cupa ed angosciata. Mannaggia ragazzi, non ci riesco. Come si fa? Come fa un carattere come il mio, puntiglioso e permaloso all’ennesima potenza a “lasciar correre”? Non è mai facile cambiare o anche solo smussare dei lati del proprio carattere, serve un impegno costante ed io mi rendo conto che su tante cose sono riuscita a lavorarci ma su altre e su questa in particolare proprio non mi riesce, non so nemmeno da dove partire. Non sono in grado di farmi scivolare le cose addosso, ecco la verità. Ed il bello è che sono perfettamente consapevole che questo aspetto sia molto, molto controproducente per me e riconosco anche che a quanto pare è un mio limite, un mio grosso, grossissimo limite.
L’essere permalosa è una mia rinomata caratteristica, posso tenere il muso per ore, giorni o addirittura mesi, mi lego le cose al dito, non riesco a dire “vabeh pace, chi se ne frega!”, no, io me le lego belle strette e quel nodo non lo sciolgo nemmeno per sbaglio e soprattutto col tempo non me ne dimentico, assolutamente no, me ne ricordo perfettamente. E questo, alla bella età di 29 anni, mi rendo conto essere un mio enorme limite.
Piove e nonostante tutto e tutti, a me la pioggia piace. Mi mette calma, mi rilassa sentire il suo meraviglioso suono mentre sono sotto le coperte, mi piace il colore del cielo, quel grigio scuro che mi permette di assaporare questa stagione in ogni sua sfaccettatura. Guardo la pioggia e penso che alla fine io sono sempre a criticarmi, cerco continuamente i miei tanti difetti e provo con tutte le forze a vederli sotto altri punti di vista, tento di smussare i lati più aguzzi della mia personalità ma poi mi rendo conto che la gente se ne sbatte altamente. La gente non guarda mica i tuoi miglioramenti, se ne frega di quello che provi o non provi a fare, la gente pretende e basta e tante persone sono frivole, proprio come queste gocce d’acqua che bagnano il vetro della finestra e come passerà la pioggia, passeranno anche loro per lasciare spazio al bel tempo ed alle belle persone.
Nel mio piccolo, io continuo ad impegnarmi a capire come fare a “lasciarmi scivolare le cose addosso”, i risultati scarseggiano, ma non demordo.