Dipendenze

Mi sono ritrovata a pensare che in questo mondo così frenetico e stracolmo di tentazioni e progressi continui, gli esseri umani siano “vittime” delle dipendenze. Mentre sorseggio la mia tisana ai frutti rossi vorrei approfondire questo pensiero, chiaramente sempre in vostra compagnia, quella è sempre ben accetta.
Quando dico che gli essere umani sono, anzi siamo, per la maggior parte vittime di dipendenza, è perché se mi metto da una parte del marciapiede ed osservo in silenzio il mondo, mi rendo conto che un’alta percentuale della gente che mi passa davanti, probabilmente senza neanche vedermi, è dipendente da qualcosa. Le dipendenze a mio parere possono essere di qualsiasi tipo, più o meno gravi ma tutte hanno lo stesso grado d’importanza, soprattutto perché ci fanno distogliere l’attenzione dalla più grande priorità della nostra vita, cioè noi stessi.
Siamo nel 2016 e sebbene il progresso, che galoppa inarrestabile, ci migliora continuamente lo stile di vita (o almeno così dicono anche se io ho dei seri dubbi!), credo che ci accentui la possibilità di diventare dipendenti e schiavi di un qualcosa. Pensateci un attimo, guardatevi intorno e fate una lista di tutte le cose che secondo voi possono creare un qualche tipo di dipendenza.. Io ho pensato alla droga, all’alcool, alle sigarette, al sesso, al cibo, al gioco d’azzardo, al lavoro, allo shopping, all’immagine di se stessi, ai videogiochi, ad internet e alle altre persone (che ho scoperto chiamarsi “codipendenza affettiva”) e queste sono solo quelle che mi sono saltate in testa così, al volo.
Spaventa solo me questa lista infinita di tentazioni? Per non parlare poi del fatto che noi esseri umani siamo così deboli che per dire “NO” dobbiamo affrontare una guerra punica interiore, quindi spesso e volentieri cedere è molto meno impegnativo.
Cosa penso? Penso che sì, rinunciare è difficile, non sempre eh però qualche volta, diciamocelo, è proprio ardua, soprattutto per chi non sa gestire molto bene le famose “vie di mezzo”.
La “Codipendenza affettiva”, ovvero sentirsi dipendente di un’altra persona, mi è rimasta molto impresso, non so come mai, ma credo che sia capitato a tutti di vivere almeno per un po’ questa sensazione di legame fortissimo verso una persona, quando uno pensa “Ah, senza lui/lei/Tizio/Caio/Sempronio, non riesco a vivere!”, vi è mai balenata in testa questa frase? Beh immagino di si e anche se da un certo punto di vista può sembrare estremamente romantica, dall’altra parte è tremenda. Perché? Eh… Al termine della mia tisana ai frutti rossi, sono arrivata alla conclusione che l’unica dipendenza che il genere umano dovrebbe avere è quella di amare stessi, di rispettarsi, di accettarsi per come siamo e di stare bene con il nostro “io” più profondo, gli altri ed il resto del mondo deve venire tutto dopo, in un secondo piano.
Dico questo perché ci trascuriamo sempre così tanto, magari c’è una parte di noi che urla e sbraita e noi per comodità o per altre dipendenze più frivole ma potenti cosa facciamo? Bah, di solito la ignoriamo, cosa che ci riesce magnificamente, oppure le chiudiamo la bocca o meglio ancora, ci mettiamo dei bei tappi alle orecchie per evitare di sentire. Abbandoniamo un po’ tutte queste schiavitù materiali e superficiali che non fanno altro che danneggiarci ed iniziamo a cercare quella dipendenza più sana di tutte, quella di ascoltare tutte le nostre voci più intime, quelle belle e quelle brutte.
Ah, tra l’altro un pacchetto di sigarette costa sui 5 Euro, questa dipendenza di cui vi parlo io pensate un po’, è gratis!