Lettrici e lettori, buongiorno! Siamo a metà settimana, forza e coraggio! Dunque, ho tra le mani l’ultimo libro letto, ovvero “La settimana bianca” di Emmanuel Carrère pubblicato dalla casa editrice Adelphi al costo di 12.00€ per 139 pagine. Un testo stringato ma inquietante, su questo non ci piove.
Carrère è un autore molto amato e quando leggo perlopiù recensioni positivissime su un romanzo, in questo caso “La settimana bianca”, mi approccio alla lettura sempre con i piedi di piombo. Quando un libro viene molto idolatrato, ci vado piano e così ho fatto con questo romanzo. Mi è piaciuto? Abbastanza, per alcune cose parecchio. Urlo al capolavoro? Per quanto mi riguarda, no.
Per quanto sia una lettura breve non l’ho letta tutta d’un fiato. Ma andiamo per gradi; innanzitutto vi dico brevemente che il protagonista è Nicolas, un bambino estremamente timido che sta vivendo la settimana bianca con la scuola. È preoccupato che qualcosa vada male e il disastro è sempre dietro l’angolo. Una vacanza scolastica sulla neve che agli occhi di Nicolas, si trasforma piano piano in un incubo dato da eventi esterni ma anche dalla sua cupa e fosca immaginazione.
Il lettore si barcamena tra realtà e sogno, tra eventi concreti e onirici. Le sensazioni che ho provato sono state tante, inizialmente Nicolas mi faceva tenerezza. Una famiglia strana, la sua immensa fragilità e timidezza mi facevano venire voglia di abbracciarlo. Man mano che procedevo con la lettura, i comportamenti di Nicolas mi hanno stranita e mi sono sentita spaesata. Il lettore si sente costantemente in balia dei pensieri di questo bambino, siamo in attesa di un qualcosa di tragico e dentro la mente di Nicolas c’è un mondo, un modo nero.
Viviamo insieme al giovane protagonista la sua discesa introspettiva, composta da paure, paranoie e insicurezze che prendono campo.
“La settimana bianca” di Emmanuel Carrère è un noir inquietante che punta il riflettore sulle fragilità umane, sulle scelte e sulle conseguenze delle nostre azioni. La penna dell’autore è precisa e molto calibrata. Gioca molto sulle suggestioni e sul “non detto” e il suo modo di raccontare scuote. Per quanto mi riguarda a livello di “romanzo noir” ha funzionato molto, perché la lettura è lugubre e perturbante però forse mi è mancata un po’ di concretezza, ho come la sensazione che l’autore abbia lasciato degli elementi in sospeso.
Per chi è? È un romanzo breve ma molto intenso e angosciante, quasi sinistro, che consiglio agli amanti del genere. Se avete voglia di una lettura cupa che sappia creare delle suggestioni pazzesche, “La settimana bianca” di Emmanuel Carrère fa al caso vostro.
Detto questo, voglio assolutamente recuperare qualche altro suo romanzo per capire meglio il suo modo di narrare. Vi saluto amici cari e vi auguro buon proseguimento di giornata, a presto!