Un tè con Leopardi

“…Ottimista è chi dice: “Domani è Domenica”; pessimista chi dice:”Dopodomani è Lunedì”…”
(Gustave Flaubert)

Qua nei colli fiorentini c’è un bel freddino ed il mio tè allo zenzero e limone mi riscalda un po’, la gola e l’anima. Sono seduta come sempre sulla mia sedia scricchiolante e fuori c’è ancora il sole.
Se fossi nata diversi anni fa probabilmente il mio miglior amico sarebbe stato il buon vecchio (e discretamente bruttino!) Giacomo Leopardi; un uomo tormentato che vedeva il nero anche quando era tutto colorato, sentiva il rumore della pioggia battente in una giornata di super sole ed i “pensieri felici” di cui tanto parla Peter Pan, il caro Leopardi non sapeva neanche cosa fossero, non li sfiorava neanche per scherzo, non avessero a far male eh.
Contraria al mondo e a quei tempi in disaccordo anche con la mia meravigliosa classe del liceo, io a quell’uomo gli ho voluto e gli voglio proprio bene, l’ho studiato con tutto il cuore nonostante avessi una professoressa con la capacità d’insegnamento pari a quella di una foca che, detto tra noi, avrebbe senza dubbio fatto qualcosa di meglio.
Detto ciò, amo Leopardi in tutte le sue sfaccettature, non batte il Pirandello del mio cuore eh, capiamoci, però ci va vicino, diciamo che rientra nei primi cinque posti della mia classifica personale dedicata ai letterati italiani.
Come mai amo un essere così bruttino, malconcio fino al midollo, triste e depresso come pochi e noioso come un pomeriggio grigio e pieno di nebbia? Beh, probabilmente perché a modo mio gli assomiglio un pochino, soprattutto nell’abbraccio caloroso che dà al pessimismo… Cari miei, devo dirvelo, io sono una pessimista cronica e c’è poco da fare, sono così, il pensiero negativo mi scorre nelle vene insieme al sangue ma, sinceramente, sono piuttosto contenta di esserlo. Non sgranate gli occhi, adesso vi spiego il perché, lo sapete ormai, motivo sempre le mie affermazioni.
Se io, Pessimista con la P maiuscola devo ottenere un risultato o comunque fare qualcosa punto sempre al “NI” dove però un 80% è no e un misero 20% corrisponde al si. Questo perché se il risultato è negativo posso dire “Eh, me l’aspettavo…” e posso essermi preparata psicologicamente alla situazione ma, se il risultato ottenuto è positivo io sarò felice, contenta e soddisfatta il doppio.
D’altra parte sono modi di vedere la vita decisamente opposti, per Capodanno per esempio l’ottimista vede l’inizio di un nuovo anno tutto da scoprire ed il pessimista ne vede la fine ma forse, il perfetto bilanciamento, sarebbe quello di avere un cervello pessimista ed un cuore ottimista, non saprei, sono opinioni e approcci veramente distanti tra di loro, in ogni caso dicono che il pensiero positivo faccia bene e che attira già di per sé energie positive… Mah, che vi devo dire, io quando ci provo poco dopo me ne ritorno di corsa a crogiolarmi nel mio lettone da pessimista.
A mio avviso penso che l’ottimista abbia una marcia in più sulla vena dei sogni, alcune volte anche troppo spiccata e a me spesso risulta stucchevole, il pessimista lo vedo più come una persona realista, che guarda la realtà nuda e cruda esattamente com’è senza alterarla, cercando di accettarla con una spiegazione logica e razionale e credo anche che il pessimista sia in grado di complicarsi la vita con le proprie mani senza neanche rendersene conto e mi ci metto anche io, badate bene, in prima fila e con la mano alzata.
Molti di voi, la maggior parte suppongo, non saranno d’accordo col mio pensiero ma com’è che si dice? “Il mondo è bello perché è vario”, giusto? Quindi è bene che ci siano sia gli ottimisti che svolazzano in aria coi loro palloncini colorati, sia i pessimisti che gli legano alla caviglia un bel filo resistente da legare ad un possente masso per cercare di tenerli coi piedi per terra.
Alla prossima amici miei… Ah, e volete sapere un’ultima cosa? Io, detto sinceramente, quel famoso bicchiere, l’ho sempre visto mezzo vuoto.