“Vorrei abbracciare un baobab” di Rosangela Pesenti

Buongiorno lettori!!
Ho appena terminato la prima lettura di Febbraio: un libriccino di 90 pagine, piccolo ma intenso: “Vorrei abbracciare un baobab” di Rosangela Pesenti, testo fresco di pubblicazione che racchiude pensieri, poesie e riflessioni molto fini e particolari.
Innanzitutto ci tengo a ringraziare la casa editrice Infinito Edizioni per avermi inviato la copia, è stato un piacere immergermi in queste parole che s’insinuano piano piano nella mente del lettore creando immagini vivide.

Rosangela Pesenti, attraverso il suo flusso di pensieri poetico, ci permettere di vivere emozioni ben precise. Alcune sono estramenente dolci ed eteree, quasi malinconiche, altre invece sono l’esatto contrario. Dopo una carezza ecco che arriva una sensazione dura, scomoda, che punge il lettore.
Questo dualismo, che si percepisce attraverso il via vai di parole e concetti, mi è piaciuto molto. Lo vedo come il punto di forza del testo. La continua contrapposizione tra dolce e amaro, tra luce e buio, tra lentezza e velocità.

"Vorrei abbracciare un baobab" di Rosangela Pesenti

Credo che l’albero nominato nel titolo di questa raccolta non sia stato scelto casualmente. Il “baobab” infatti è famoso per la sua stazza, per il suo essere enorme ed imponente e anche perché ci ricorda “Il Piccolo Principe”. Appena ho letto il titolo, il collegamento è stato immediato, sarà che voglio particolarmente bene alla storia creata da Antoine de Saint-Exupéry, sarà che non si sente parlare dei baobab più di tanto, ma c’ho pensato immediatamente.
Un albero che ha un significato ben preciso nella storia de “Il Piccolo Principe”, l’autore infatti ci lega una grande metafora che fa riferimento alle paure, ai semi piantati dalla negatività, semi da estirpare prima che sia troppo tardi.
Penso però che l’autrice dia un altro significato a questo possente albero e vi lascio qua i versi che più mi hanno colpita:


“Vorrei abbracciare un baobab
sentire i suoi millenni
tra le braccia
la corteccia spalmata sulla pelle
sostengo alla piccola durata dei miei anni
Vorrei essere la sua formica smemorata
placarmi intrisa nele sue radici
disfarmi negli elementi primordiali
invece di avvitarmi alle parole
spogliarmi degli affanni
essere nuda pelle contro nudo tronco
dispersa nelle sue stagioni
senza essere finita
essere solo noi due insieme
vita e vita”


In queste parole credo ci sia il significato di tutto quanto, del suo intento e delle sensazioni precise che desidera regalare al lettore. Ho pensato subito alla pratica della “silvoterapia”, ovvero allo stare in armonia con la Natura, abbracciare gli alberi, un qualcosa che dona un benessere unico, provare per credere.
Le metafore, la natura e la parola sono le chiavi di questi versi che s’intrecciano alla sua vita, al ciclico susseguirsi delle stagioni, al tempo di vita, alla sua casa, al rosmarino, ai fiori e alle donne.

Come la nostra esistenza, questi versi contengono un significato dolce amaro che ognuno interpreterà a modo proprio, è questo il bello della poesia, dei flussi di parole e pensieri.
Per chi è? Per gli amanti della poesia, della Natura, della parola in sé, del tempo che scorre, delle riflessioni e delle immagini naturalistiche.
Dunque cari lettori e lettrici di questo spazione, “Vorrei abbracciare un baobab” di Rosangela Pesenti è una raccolta che vi consiglio caldamente a prescindere da quale sia il vostro genere preferito. Non mancano le riflessioni, i versi poetici e quelli più tosti. Fateci un pensierino.
Noi ci sentiamo presto, buon proseguimento di giornata!