“Roverandom – Le avventure di un cane alato” di J.R.R. Tolkien

Buongiorno cari lettori e… BUON ANNO!!
Ho finito la prima lettura di questo 2024 appena iniziato e oggi parliamo proprio di “Roverandom – Le avventure di un cane alato” di J.R.R. Tolkien edito Bompiani.
Come primo libro dell’anno con me non si sbaglia, da anni ormai vado sul sicuro e come da tradizione scavallo l’annata con Tolkien.

Ho scelto questo lettura per un motivo ben preciso; il perché Tolkien ha dato vita a questa storia mi ha fatto sorridere il cuore.
La sua mente, la sua fantasia sono un qualcosa di indescrivibile e gransioso. Pensate che il tutto è nato nell’estate del 1924; la famiglia Tolkien era in vacanza al mare ed il piccolo Michael, di quasi 5 anni, portò con sé il suo giocattolo preferito, un cagnolino. Durante una passeggiata sulla spiaggia Michael perse il suo cagnolino giocattolo e un dolcissimo esemplare di babbo Tolkien per asciugare le lacrime del figlio, s’iventò la favola di Roverandom, le avventure e disavventure di un cane alato.

Abbiamo a che fare con una fiaba tenera che si legge tutta d’un fiato. La penna di Tolkien, puntualissima nella sua bellezza, ci porta in un mondo unico tra stregoni, creature marine, abitanti della Luna, draghi e via dicendo. Ci sono delle illustrazioni splendidie dell’autore che vanno ad arricchire la trama ed è sempre un piacere vedere “il Professore” all’opera sia con la penna che coi disegni.
Mi è piaciuta molto la parte introduttiva, nella quale l’autore ci spiega la genesi di questo racconto. Le descrizioni sono vivide ed il tutto è estremamente piacevole sia per i giovani lettori che per quelli un po’ più attempati. Anche un adulto sta comodo tra queste pagine perché Tolkien riesce ad incastrare tra le righe e tra i suoi personaggi significati immensi e una morale che non passa inosservata.

“Roverandom – Le avventure di un cane alato” di J.R.R. Tolkien è una storia che parla di un viaggio di formazione e ho sorriso di gusto quando ho ritrovato alcuni riferimenti ad altri suoi scritti. In alcuni punti della fiaba Tolkien ci ricorda Lórien, ci riporta nelle poesie del vecchio Tom Bombadil e tante altre.
Tra l’altro la descrizione del mago presente in questa stroria ci ricorda un po’ quella di un altro personaggio importantissimo ma non voglio dirvi nient’altro, altrimenti vi levo il divertimento.

"Roverandom - Le avventure di un cane alato" di J.R.R. Tolkien

Credo che la grandiosità di questa storia sia nella sua creazione. La mente dell’autore è unica nel suo genere, pensateci bene: suo figlio perde il giocattolo del cuore e lui subito, senza idee pregresse o un progetto iniziale, partorisce una fiaba degna di nota.
Ai miei occhi tutto ciò ha dell’incredibile.
Per chi è? Ma per tutti. Tolkien è per chiunque abbia voglia o bisogno di evasione totale. È un racconto perfetto da leggere insieme ai giovani lettori, voleranno sulle ali della fantasia.
Ssono felicissima di aver recuperato “Roverandom – Le avventure di un cane alato” di J.R.R. Tolkien, per quanto mi riguarda è sempre un piacere immenso tornare dalla sua penna e nei suoi mondi.
Vi auguro buon proseguimento di giornata, a presto!