“Ponti di sutura” di Andrea Conterio è un romanzo pieno di giochi di parole, di concetti e di scuole di pensiero che si aggrovigliano tra di loro. Già il titolo è un ottimo twist; ponti di sutura anziché punti ma non è lì a caso quel “ponti”, anzi, credo sia il fulcro di questa storia, quel qualcosa che unisce strade, mondi, concetti o persone.
Abbiamo due protagonisti e l’autore ce li presenta come persone decisamente sottotono, sopraffatte da tutto quanto e vittime della società. Lucio ha quarant’anni e vive in un perenne stato catatonico, come il suo sguardo. È divorziato, accasciato agli angoli della vita e convinto che la sua intera esistenza sia un inganno, piena di errori e senza speranza. Beve e gioca, due vizi che lo tengono a braccetto.
Poi abbiamo Esther è la “ragazza tabacco” un appellativo datole dai suoi compagni. È sola, un’adolescente insicura, titubante su tutto, indecisa cronica e completamente in balia di se stessa. Cammina col capo basso, e fa sorrisi forzati a tutti quanti per celare quel suo costante imbarazzo che prova in ogni situazione. Con sua madre parla poco e suo padre è scomparso prematuramente.
Esther e Lucio hanno un enorme tassello di vita in comune: l’infelicità.
Un’infelicità ingombrante e pressante tanto da far decidere a queste due persone di farla finita, di mettere il punto finale alla loro vita. Entrambi si avviano verso un ponte situato in una zona abbandonata della citta ed è proprio lì che s’incontreranno e verranno salvati.
Da chi? Ve lo lascio scoprire. Oppure da cosa verranno salvati? Eh, vi lascio scoprire anche questo.
“Ponti di sutura” di Andrea Conterio è un romanzo che intreccia la filosofia a tematiche molto delicate e attualissime come l’infelicità, la depressione e la totale insoddisfazione della propria vita. L’autore mescola alle vite dei nostri protagonisti due correnti di pensiero: lo stoicismo e l’epicureismo. La prima corrente filosofica segue il pensiero di Zenone, dominato da un ordine razionale dove la felicità risiede nella virtù umana, nella partecipazione attiva a livello sociale e nell’accettazione degli eventi che la vita ci pone davanti. L’epicureismo si basa sui concetti di Epicuro dove la felicità risiede nella ricerca di un equilibrio interiore dato dalla padronanza di sé e dal soddisfacimento personale. Due correnti di pensiero nemiche nell’antichità come adesso “capitanate” da due vecchi amici divenuti rivali negli anni.
Una storia interessante che insegna a ricucire ponti che in passato sono stati tagliati. Attraverso i due protagonisti l’autore ricorda ai lettori quanto sia importante saper guardare le situazioni, le parole e le azioni da altre prospettive. Ci ricorda quanto sia fondamentale pensare prima di agire e quanto la comunicazione possa essere salvifica, una chiave in grado di aprire molte porte, compresa quella della felicità.
“Ponti di sutura” di Andrea Conterio è un libro che vi consiglio se avete voglia di leggere qualcosa di diverso dal solito perché abbonda di originalità e di morale. Inoltre lo consiglio doppiamente a chi è appassionato di filosofia e di correnti di pensiero.
Ringrazio la casa editrice Giacovelli e l’autore per avermi inviato la copia omaggio.
Vi auguro buona giornata amici lettori, a presto!