C’è silenzio, c’è introspezione…

Novembre… L’Autunno è iniziato da poco a livello di temperature e colori ma già mi ci riconosco.
C’è silenzio, c’è introspezione… C’è la nebbiolina emotiva che annoda e snoda.
Novembre mi coccola da sempre, credo sia in assoluto il “mio” mese dell’anno.
Permette alla mia anima antica di gongolare senza giudizio, io stessa sono la prima ad accoglierla, a farla uscire dal suo guscio e danzare tra le foglie secche della mia mente al ritmo di una melodia classica.

Novembre è cuore. Costante, mutevole, in evoluzione.
È chiusura, ma non in negativo, non storcete la bocca leggendo la parola “chiusura” che quasi sempre viene interpretata con un’accezione negativa. Novembre è chiusura interiore: dopo le vacanze estive, Settembre e Ottobre che come sapete qui da me sono mesi dove le emozioni stanno sempre in alto, adesso è giunto quel momento in cui mi rinchiudo nella tana e smisto, scelgo.
In questi mesi frenetici e bellissimi ho fatto la scorta di emozioni, ne ho fatto un carico enorme e adesso vanno riprese in mano, setacciate come la farina, guardate, alcune vanno tenute, altre vanno lasciate.

C’è silenzio. Le giornate sono corte, il Sole, signore di luce, mette presto il suo pigiama per lasciare spazio al buio, all’oscurità che tanto mi è amica. Chissà perché sto meglio all’ombra che alla luce, anzi, in penombra c’è la mia comfort zone. Eppure dovrei uscire sotto quei raggi. Ma io sto bene nella mia tana, spengo la luce e mi sento al sicuro. Nessuno fa male, non ci sono spigoli.

C’è introspezione nel mio Novembre, da sempre e per sempre. Mese di analisi, di domande che cercano e pretendono risposte. Mi osservo e mi ascolto come se dovessi farmi un check completo. Ah, quanto sono severa con me, non me ne lascio passare una. Novembre mio, dovresti donarmi un po’ della tua quiete, della tua solenne melodia.

C’è silenzio, c’è introspezione… E c’è il mio Novembre che mai come quest’anno è pieno di me, me e solo me. Sorrido.