Ma… Come sono nati i coriandoli?

Ah, che belli i coriandoli di Carnevale!
Vederli per le strade, sui marciapiedi e nelle piazze è un qualcosa che mi mette tanta allegria.
I bambini si divertono a lanciarli per aria e addosso agli altri compagni e amici di gioco di, spargendo questi pezzettini di carta in ogni dove, ridono, scherzano e niente, non c’è cosa più bella.
Ma inizialmente, durante il periodo di Carnevale, e dobbiamo tornare indietro di un bel po’ di tempo, più precisamente nel Medioevo, vi era l’abitudine di lanciare oggetti colorati dai carri, come fiori aromatici e semi.
La nascita dei coriandoli è legata ai confetti, infatti nel lontano 1500 i confetti erano chiamati i fiori della pianta del coriandolo che durante le celebrazioni come i matrimoni o il Carnevale, venivano ricoperti di zucchero e lanciati. Successivamente, questa usanza mutò per risparmiare sul costo dello zucchero e nel Rinascimento iniziarono a creare delle piccole palline di carta colorata da poter lanciare. Solo più tardi, nella seconda metà dell’800, vennero creati e poi commercializzati piccoli dischetti di carta che ebbero subito successo e da lì continuano tutt’oggi a celebrare il Martedì Grasso e tutto il periodo dedicato ai festeggiamenti di Carnevale.
Che piaccia o meno, questa festività di Febbraio porta con sé davvero tanta gioia ed allegria perché i bambini si divertono a mascherarsi e poi, di certo non da meno, le nostre papille gustative fanno festa coi dolcetti succulenti del periodo come le frittelline, i cenci o chiacchiere e la schiacciata alla fiorentina. Tante feste e ricorrenze tradizionali di Carnevale non ci saranno purtroppo ma sono sincera nel dirvi che, se non altro, vedere le strade e le piazze piene di questi pezzettini di carta colorata, mi riempie il cuore di allegria.
Che poi… Sì, è vero che i coriandoli sono per i bambini ma diciamocelo sinceramente; se voi vi ritrovate con un pacchetto di coriandoli tra le mani che fate, non li lanciate? Io sicuramente sì!