Dal casino al silenzio

Quest’annata è andata così, cioè, sta andando un po’ così.
Siamo arrivati quasi alla fine ma a dir la verità questi mesi sembrano più lunghi che mai ed ormai ho anche smesso di fare ipotesi; non penso a come potrà essere il Natale o le giornate di festività o l’anno nuovo. Niente ipotesi, tanto abbiamo visto che non servono a niente, si vive giorno per giorno con le dita incrociate e si ascolta quello che ci dicono.
C’è una cosa però che ho notato e che sto continuando a notare tutt’ora, ovvero il suono, il rumore di quest’annata così bisesta ed altamente funesta.
Questi mesi, sono stati un continuo casino seguito dal silenzio, poi c’è stato di nuovo il casino assordante e poi nuovamente il silenzio. Potrò sembrarvi folle a dire queste cose, ma se dovessi abbinare questo 2020 ad un suono o ad un rumore farei proprio questa cosa: prenderei una radio e girerei la rotellina del volume al suo massimo e poi al suo minimo ogni tot secondi.
Casino, silenzio.
Silenzio, casino.
Frastuono indecente e poi il nulla più totale.
Tante voci e poi tutti zitti.
Questo alternarsi continuo è a dir poco stressante perché non sai se metterti le cuffie per evitare di diventare pazzo per il troppo rumore oppure se goderti il silenzio e provare ad ascoltarlo.
Come ho detto prima, non conviene fare nessun tipo di vaga ipotesi, sarebbe inutile e forse anche deludente visto il mio cervellino estremamente pessimista però FORSE quest’anno sarà un Dicembre differente ed in cuor mio lo spero vivamente. Magari dopo tutto sarà un Natale meno economico e meno materialista e sarà più emotivo, fatto di piccole cose e casereccio, chissà.
Sperare è gratis quindi lo faccio.