“Sei strana forte…”

Da un po’ di tempo a questa parte ho iniziato a prendere la frase “mamma mia, sei strana forte!” come un complimento, anche se effettivamente viene detta con una mezza smorfia.
Essere “strani” è bello.
Sono giunta a questa conclusione perché ormai, soprattutto le nuove generazioni, sono praticamente fatte con lo stampino, le ragazze, le persone in generale, sono un po’ tutti uguali.
Non mi è mai piaciuto confondermi nella massa, non perché abbia un ego smisurato, ma semplicemente perché la massa è spesso banale ed io non mi ci rivedo. Andate da qualche parte e vedrete tante persone uguali.
C’è da sorridere? Sorridono. C’è da stare zitti? Stanno zitti. C’è da annuire? Annuiscono.
Non è bello, ovviamente vanno tenute di conto le circostanze, ci mancherebbe, però ormai esprimere la propria opinione è diventato un po’ un optional, soprattutto per la paura del giudizio della massa.
Criticare e giudicare è lo sport preferito di tante persone, dovrebbero farlo diventare agonistico, tra qualche anno magari lo vedremo addirittura ai giochi olimpici.
Sorridete quando vi “etichettano” come persone strane, la normalità lasciatela agli altri, lo so che va di moda ma andare controcorrente è più divertente.
Le persone “strane”, come piacciono a me, hanno tanto di più, nel bene e nel male, sono come degli oceani, certe volte l’acqua è freddissima altre volte ci sono onde enormi, in profondità è tutto buio e quasi spaventoso, potrebbero esserci degli squali, la forza della corrente è altamente pericolosa ma la bellezza e la vastità delle mille sfaccettature che può avere un oceano, ce l’hanno in pochi.
Se noi “strani” siamo come degli oceani, la massa mi piacerebbe paragonarla ad una pozzanghera, sempre uguale, con un po’ di fanghiglia sotto, con l’acqua un po’ stagnante e quando passa una macchina ti schizza e ti macchia. Una pozzanghera riflette quello che ha intorno, ma che di per sé non sa dire nulla.
Casca a pennello una delle mie citazioni preferite in assoluto, dopo la sfilza pirandelliana, c’è subito nella mia “top ten” Mario Bucci, col suo meraviglioso aforisma:”Non puoi pretendere la profondità da una pozzanghera.”
E con questo, siate strani, date retta a una grulla.