Toglieteci tutto ma NON SETTEMBRE!

Inizio dicendovi che la pazienza non fa parte di me, l’hanno data tutta a mia sorella, lei è quella calma ed io quella fumina. Mentre scorrevo la “home” di Facebook cos’è apparso? Una roba agghiacciante e così folle che mi ha fatto sgranare gli occhi, sbuffare come quando esce il fumo dalle narici dilatate di un drago, agguantare al volo la mia penna e scrivere di getto, di pancia insomma.
Le persone che gestiscono il nostro “splendido” comune hanno pensato bene (…”Pensare“, mmm, non so se conoscono questo verbo!) di tagliare i fondi alla cosa più preziosa dell’Impruneta, alla nostra amata Festa dell’Uva perché, col bilancio 2017, prevedono una notevolissima riduzione economica in generale e soprattutto per quanto riguarda la nostra tradizione settembrina dove, le disponibilità saranno pari allo zero assoluto, non ci toccherà nemmeno una misera briciolina di pane secco.
Volete sapere cosa penso? Beh, anche se non lo volete sentire io ve lo dico uguale, se altrimenti non ne avete voglia è semplice, basta cliccare la “X” in alto a destra, questa volta parlerò chiaro, senza tanti fronzoli o giri di parole ed anche con un filo di cinismo mescolato ad un cucchiaino di rancore perché a tutto c’è un limite secondo me, prima levate al paese le scuole e adesso lanciate questa bomba, ma che lavoro è questo? Penso fortemente che chi abbia anche solo pensato e purtroppo successivamente abbia deciso una cosa del genere sia una persona che dentro la propria scatola cranica ha i neuroni che giocano ad acchiapparella divertendosi un sacco perché questa è pura follia ed è anche una grande mancanza di rispetto nei confronti di un paese che alimenta con tanta devozione, amore ed impegno una tradizione che compie la bellezza di 91 anni il prossimo Settembre, non 2 ma ben 91, rendiamocene conto per favore. Senza fondi chi la fa la Festa dell’Uva? Non siete stati in grado di rendere indipendenti i Rioni con delle vere e proprie sedi, come facciamo da soli? Ci vuole un miracolo, che ne dite? A questo punto senza questa festa che dovrebbe essere il punto focale dell’Impruneta, perché non mandiamo questo paese su Marte magari, forse gli alieni potrebbero gestirlo meglio, bell’idea no?
Ho tanta rabbia addosso e questa volta spero che si percepisca tra le mie righe perché da imprunetina è totalmente impensabile non passare il mese di Settembre al mio cantiere, vestita di verde e col Bostik attaccato ovunque, non riesco neanche ad immaginare questa situazione, nemmeno se mi ci impegno ma sinceramente neanche lo voglio fare, ecco.
Quella Festa è la nostra aria, il nostro ossigeno, il brio imprunetino, sarebbe una vera miniera d’oro per questo paesello ma a voi che state dentro quell’edificio non v’interessa neanche, ve ne state lì con le vostre scartoffie e al bene dell’Impruneta chi ci pensa? Homer Simpson? Bah, senza dubbio ci strapperebbe qualche risata e ci riempirebbe di ciambelle deliziose almeno! Lì dentro cari miei, siete tutti dei “quaquaraquà”, dei parolai e nulla di più, non avete fatto un bel niente per questi Quattro Rioni che sono i pilastri di questo paese, avevate promesso tanto ma nessuno ha ricevuto nulla, solo porte chiuse in faccia, belle parole inutilmente infiocchettate e tanti falsi sorrisi.
Da rionale dal cuore estremamente verde mi sento male al solo pensiero di non poter vivere la nostra festa… Rioni, rionali, credo che sia arrivata l’ora di far qualcosa di concreto, non so bene cosa perché al momento mi vengono in mente solo idee piuttosto drastiche o addirittura illegali dettate dalla rabbia che molto probabilmente ci spedirebbero tutti quanti a Sollicciano però, credo davvero che dovremmo prendere le redini di questo giochino in mano, tiriamoli noi quei dadi perché loro la reale Festa dell’Uva da vero paesano non la vivono, non sanno neanche cosa sia e noi abbiamo il dovere di far qualcosa, un dovere morale nel rispetto del nostro paese, di questa lunga tradizione e di noi stessi che ci mettiamo tutto l’impegno e l’amore che abbiamo.
…E per voi lì dentro, ho solo un’espressione disgustata in faccia, come se avessi appena addentato un qualcosa di marcio o andato a male. Smettetela di trattare questo paese con la pala che si usa per il concime ed imparate invece a portare rispetto. Non ci sono abbastanza fondi? FATE QUALCOSA, sennò che prendete lo stipendio a fare? Per pettinare le bambole? Organizzate eventi per raccogliere soldi per la nostra festa, inventatevi di tutto, parlatene, cercate soluzioni papabili a costo di sacrificare qualche altra cosa ma non la Festa dell’Uva e soprattutto iniziate ad ascoltare il paese che, a mio avviso, ha molto da dire.
Ho sentito tante persone che leggendo l’articolo del bilancio che purtroppo è spuntato anche sotto i miei occhi, hanno commentato con “non ho parole” beh, iniziate ad averle invece, trovatele, perché io per esempio ne ho sempre tante ma quando mi si tocca nel vivo come in questo caso me ne vengono molte di più, a fiumi proprio.
Questa volta vi saluto in modo differente, senza citazioni o senza liberi pensieri, per la prima volta da quando ho aperto il mio caro “diario virtuale”, come piace chiamarlo a me, concluderò firmandomi e non con “Sil” come dice il nome del mio blog, perché la mia “Sil” oggi non l’ho interpellata, lei è troppo sognante, io invece sono più acida di lei quindi, a presto cari miei, non sto a ribadire “Impruneta sveglia” perché è sottinteso.

Silvia Colombi