“Mia madre è un fiume” di Donatella Di Pietrantonio

Ho scoperto la penna dell’autrice con il libro “L’Arminuta” (clicca QUI per leggere la recensione) e quando mi sono imbattuta in “Mia madre è un fiume” di Donatella Di Pietrantonio, il suo esordio tra l’altro, non potevo di certo lasciarlo sugli scaffali della libreria!

Siamo nel dopoguerra tra le campagne abruzzesi, terra natia dell’autrice che con la sua penna precisissima e fluida ci racconta del rapporto tra una madre e una figlia, un amore “andato storto, da subito”.
È una storia intensa; la madre ormai anziana fa i conti coi primi segnali riconoscibilissimi di una malattia che piano piano le divora la memoria e qui, attraverso queste pagine, la figlia scava nei suoi ricordi di una vita. Tira fuori dai cassetti della memoria tanti aneddoti, avvenimenti, circostanze e persone prima di lasciarli svanire nel buio.

"Mia madre è un fiume" di Donatella Di Pietrantonio

Fa da sfondo la campagna bucolica, un periodo storico complesso, le tradizioni regnano sovrane come l’ignoranza e l’aridità d’animo.
La penna dell’autrice mi piace tanto. Mi aveva ampiamente convinta durante la lettura de “L’Arminuta” e qui si riconferma una grande narratrice. Riconoscibile, incisiva, sincera, forte e capace di suscitare emozioni ben precise. Mi piace il suo saper raccontare senza tergiversare, non perde tempo, è asciutta ma al contempo estremamente coinvolgente.
Il lettore si sente parte integrante della storia, come se fosse spettatore slente di questa manciata di ricordi dettagliatissimi di queste vite e del loro rapporto travagliato. Abbiamo una giovane figlia che cerca in tutti i modi l’affetto della madre, donna spigolosa dedita al lavoro.

Di romanzi che trattano il tema del rapporto tra madre e figlia ce ne sono tanti, su questo non ci piove. Però posso assicurarvi che “Mia madre è un fiume” di Donatella Di Pietrantonio è una storia diversa. Non troverete cliché o banalità, non sentirete noia o piattezza. La sua penna è scandita da un ritmo regolare, non ci sono picchi né avvallamenti. È calibrata, tagliente eppure meravigliosa e poetica. Tutto scorre attraverso i ricordi di queste due vite arrivando a creare una storia quasi corale dove si percepisce un qualcosa di “non vissuto”, di una mancanza, del perdono. C’è una malinconia di fondo che attraversa le pagine di questo romanzo che vi farà innamorare di questa penna.

Per chi è? Beh, intato se non avete mai letto niente di suo, rimediate! La trovo una storia adatta a chi ama i racconti famigliari, le storie domestiche, a chi piace leggere di legami, di vite e di tempi passati. È breve sono 120 pagine, quindi è un libro adatto anche a chi non vuol tergiversare troppo con un mattonazzo.
Ma in realtà, cari lettori, “Mia madre è un fiume” di Donatella Di Pietrantonio è un romanzo bello per chiunque.

Spero di avervi convinti a leggere questo romanzo breve ma intenso, non ve ne pentirete!
Noi ci sentiamo presto con nuove letture!
Buon weekend!