Pecore nere

Eh… Le pecore nere.
Mi ci sento, poi se lo sono non lo so, però mi ci sento.
Mi guardo e mi riconosco pecora nera, mi ci crogiolo forse, comoda nella scomodità.

Muovo lo sguardo a destra e a sinistra, socchiudo gli occhi per mettere a fuoco, come se mi trasformassi nella mia Nikon, uso lo zoom, continuo a muovere lo sguardo e ogni tanto ecco che vedo la personificazione della pesantezza. Click, catturata.
Perché la sento? Eh perché ogni tanto sono umana anche io. Anzi, usando il titolo di un libro di Nietzsche, sono “umana, troppo umana”.
Come mai? Perché la pesantezza di vita è fetente, arriva senza bussare alla porta, entra, si spaparanza sul divano, accende una sigaretta, schicchera sul tappeto, ti guarda e ti dice “allora?” e pretende anche una risposta che tu, puntualmente, non hai.

Pecora nera nei pensieri.
Eppure non bisogna farli i paragoni, nossignore, lo dicono tutti.
Ma si sa, tra il dire e il fare ci sono mari, monti, oceani e costellazioni, cara la mia Sil.
Chi non fa paragoni, mente. Tendiamo tutti a farli, nel bene e nel male. Io sono così, loro sono cosà.
Pecora nera anche nel paragone perché i miei sono antipatici visto che non prendono mai in considerazione quello che è il background, la storia che abbiamo sulle spalle.

Si sorride, si prende il nero per trasformarlo in colore, si saltella annientando la stanchezza, si guarda il cielo, la luce abbaglia e ci fa strizzare gli occhi. Ogni tanto però tutto crolla. Mandiamo via le lacrime, ricostruiamo velocemente e riprendiamo a sorridere, certe volte gratiutamente, altre volte quel sorriso ci costa tantissimo. Ma noi lo facciamo lo stesso, a costo di andare in banca rotta emotiva.
“Banca rotta emotiva”, mi piace questo concetto.
Tu che sei pecora nera, capirai questo flusso di concetti astrusi.
Tu che non lo sei penserai, “ma questa che sta scrivendo?”

Continuo a brucare la mia erbetta. Attorno a me ci sono pecore bianche, guardo la mia lana, aggrovigliata e nera. Chissà se diventerò mai bianca, chissà se pecore nere si nasce, si diventa, se è una situazione reversibile o meno.
Chissà.