Freddo fuori…

Fa freddino eh… Fa freddino fuori sì, è arrivato e chi mi conosce lo sa, io esulto!
Bella l’aria fredda che sferza le guance, la punta del naso che diventa rossa, le sciarpone, i golf enormi in cui posso rintanarmi sicura, ah mio caro Inverno, quanto t’ho aspettato.

Fa freddo fuori, la natura s’intirizzisce e la brina si adagia sui prati, gli alberi si spogliano piano piano lasciando le foglie danzare nel loro valzer che va dall’alto al basso. Il vento ulula e sbatte qua e là talvolta arrabbiato, i nuvoloni son lì che sembrano pronti all’ennessimo borbottio tra di loro. Grigio, rosso, arancione, giallo e marrone, eccoli qua i colori delle mie colline che conosco a menadito, eccoli qua i colori del mio freddo.

I comignoli delle case lasciano uscire il fumo, i vetri si appannano, le mani vengono riscadate da guanti, tazze fumanti di tè o di cioccolata calda. Chi è fortunato si gode l’atmosfera che solo il camino sa regalare, io nel frattempo tengo acceso e ravvivo il fuoco della mia immagazione.

E l’anima? L’anima come si scalda?
Potrei dirvi con l’amore. Ma quale amore? Perché l’amore ha un significato così ampio che non basterebbe un dizionario Treccani per spiegarlo. Ognuno ha la sua sfaccettatura ed il suo colore dell’amore e l’anima ognuno la riscalda a modo proprio. Niente è giudicabile, niente è discutibile perché tutto è soggettivo, soprattutto quando si parla di amore.
Come scaldo la mia anima? Sono un po’ Scrooge, lo ammetto, tra l’altro è il personaggio di Dickens che preferisco ma la sto scaldando, secondo le mie necessità e i miei voleri. Uso i miei modi che non sono sempre convenzionali ma ho imparato, anzi, sto imparando a non dare troppa importanza a cosa pensa la gente di me, dei miei pensieri, di quello che faccio o non faccio e quindi ho creato un nuovo termosifone su misura per la mia anima, in modo tale da riscaldarla a dovere.
È un termosifone composto da piccole cose, quelle che contano nella mia vita in questo momento.
Ci sono i libri, i miei amati compagni di vita.
Gli alberi, i miei boschi. Le mie camminate. I panorami che il mio paesello sa regalarmi, coi suoi tramonti infuocati. Il sottobosco che profuma, la goccia di pioggia che rimane sulla foglia, la corteccia umida, il terriccio bagnato sotto alle scarpe. La mia quercia che abbraccio sempre a cuore aperto.
Le chiacchiere con le mie amiche, accompagnate da una sacrosanta tazza di tisana e qualche biscotto.
La mia Cami, creatura preziosa che puntualmente mi spruzza addosso sorrisi e benessere.
Duccio, il folletto nipote che con la sua aura magica riesce a contaminare in positivo i miei pensieri con una facilità unica.
I consigli che le persone riescono ad apprezzare mi danno un calore unico. Consiglio generalmente libri, si sa, però sono ben accetti e questo mi fa un piacere immenso (clicca QUI per il video consigli di Natale).
Acchiappo calore qua e là. Non è statico, non è fisso bensì mutevole e in divenire.
Tutto può aggiungersi e tutto può levarsi.
Però fa freddo fuori… Quindi bisogna creare caldo dentro.