Bene o affezione?

Via! Sì sì, proprio via, nel senso che scappo e vado via! Poi torno e sarò triste, lo so già, ma questo è un altro discorso.
Finalmente è giunto anche per me il momento dello stacco estivo, del “ciao ciao ci si rivede”, del “sì certo, dopo le ferie si fa”, valigina pronta e V I A.
Quest’anno non vado lontano ma vado nel posto del cuore, quello che mi ha sempre coccolata ogni estate fin da quando ero piccola, quel posto che mi ha vista crescere anno dopo anno, che mi ha accompagnata in tanti momenti, tante esperienze, camminate bellissime e tanta vita, vita di famiglia, quella bella, quella che ricordi e ricorderai per sempre.
Quindi, senza allontanarmi troppo, sono prontissima per dare un bel bacione alla mia amata montagna pistoiese, a San Marcello per l’esattezza.
Ogni volta che arrivo in quella piazza è come se rivedessi un mio caro amico d’infanzia e dunque gli sorrido, potessi l’abbraccerei e, ditemi, si può voler bene ad un luogo?
Molti potrebbero correggere la mia domanda, dicendo che semmai ci si affeziona ad un luogo. Vero, sarebbe una giustissima affermazione ma non è ciò che voglio dire io; in quanto io non è che sono affezionata e basta a San Marcello Pistoiese, io gli voglio proprio bene!
Gli voglio bene per tanti motivi: nella viuzza accanto alla piazza c’è una libreria ed io lì ho acquistato il mio primissimo libro Fantasy e già questo è un ricordo che mi ha segnata nel profondo, quel giorno scoprii che i libri sarebbero stati degli amici di vita, dei compagni veri e propri. Gli voglio bene a San Marcello perché conosco quei boschi come se fossero stanze di casa mia, ne conosco gli odori, i profumi, quanto manca per arrivare in cima e poter rilassare finalmente le gambe, conosco i dettagli dei panorami e delle sue stradine boscose. Gli voglio bene perché lì si mangia la miglior ciccia del mondo, al ristorante “La Bracia”, sul ponte. Gli voglio bene perché quel luogo mi ha davvero vista crescere, mi ha vista fare i compiti, mi ha vista comprare il primo zaino per la scuola alla cartoleria in piazza, insieme all’astuccio nero con le pecore, che tra l’altro ho ancora. Ho presentato San Marcello ai miei amici e ci ha regalato tanti bei momenti, estivi ed invernali. Quel posto è pieno di ricordi col nostro canone nero, Ulisse, che accompagnava il babbo e me in camminate lunghe e bellissime.
Voglio bene a quel posto di montagna perché lì c’è un pezzo enorme di vita, lì c’è custodita segretamente una bella fetta del cuore di mio nonno perché alla fine è lui che c’ha portati lì svariati anni fa e so quanto voleva bene a quel luogo, lo so e lo sento ogni volta che sono là. Questo forse è il motivo più intimo per il quale sono così profondamente legata a quel posto, perché lì c’è tanta vita di famiglia, come vi dicevo prima.
Noi, tutti insieme, seduti al tavolo fuori sotto al gazebo oppure ci sono il babbo ed il nonno che imbastiscono la grigliata, la mamma dirige, la nonna e la zia che preparano da mangiare, lo zio e mio cugino sono a pescare per poi raggiungerci per pranzo, mia sorella che legge una rivista al fresco accarezzando il folto pelo di Ulisse ed io che sono qui col cervello che ha fatto un prezioso salto indietro di qualche annetto. Lo riporto al presente, con nostalgica fatica e lui mi dice che le cose sono un po’ cambiate e beh, inutile dargli torto però poi lo rassicuro, perché anche se certe cose mutano, altre non cambieranno mai, nemmeno di mezza virgola, come i ricordi, la continua voglia di stare insieme e come San Marcello Pistoiese perché anche lui, ai miei occhi, non cambierà mai.
E quindi vado, vado nel mio posticino del cuore per una settimana. Non vedo l’ora. Non vedo davvero l’ora.
La prossima settimana non ci sarà nessun articolo perché probabilmente sarò tra i boschi, poi ci risentiamo quando torno e ve lo anticipo, sarò malinconica.
Buone vacanze a tutti!